Jean-jaques rousseau

Nel 1741 si stabilisce a Parigi dove entra qualche anno più tardi in relazione con i filosofi e in particolare con Diderot. Nel 1745 conobbe una donna, Thérèse Levasseur, che più tardi sposerà e dalla quale non si separerà fino alla morte, generando con essa cinque figli che vengono affidati, uno dopo l’altro, all’orfanotrofio.

Nel 1750 pubblica il “Discorso sulle scienze e le arti“, il quale gli procura grande successo presso la società parigina, ma il temperamento timido e scontroso del filosofo non favorisce le relazioni sociali. Tornato per qualche tempo a Ginevra, Rousseau dà alle stampe il secondo discorso “Sull’origine ed i fondamenti dell’ineguaglianza fra gli uomini” (1754).

In seguito si stabilisce di nuovo a Parigi; in questo periodo rompe i rapporti con l’ambiente degli enciclopedisti e compone le sue opere maggiori: il romanzo epistolare “La Nuova Eloisa” (1761), il capolavoro di filosofia politica “Il contratto sociale“, e l’ “Emilio” (1762). Ma l’ “Emilio” viene bruciato per empietà a Parigi e Rousseau deve riparare in Svizzera, dove inizia a scrivere le “Confessioni” (uscite postume fra il 1782 e il 1789). Nel 1765 accetta l’ospitalità in Inghilterra del filosofo David Hume, ma rompe presto anche con lui, sospettandolo di inesistenti congiure con i suoi nemici. Ritorna dunque in Francia, dove conclude la sua vita errabonda ed inquieta, descritta nei “Sogni di un viandante solitario” nel 1778.

Nel 1741 si stabilisce a Parigi dove entra qualche anno più tardi in relazione con i filosofi e in particolare con Diderot. Nel 1745 conobbe una donna, Thérèse Levasseur, che più tardi sposerà e dalla quale non si separerà fino alla morte, generando con essa cinque figli che vengono affidati, uno dopo l’altro, all’orfanotrofio.

Nel 1750 pubblica il “Discorso sulle scienze e le arti“, il quale gli procura grande successo presso la società parigina, ma il temperamento timido e scontroso del filosofo non favorisce le relazioni sociali. Tornato per qualche tempo a Ginevra, Rousseau dà alle stampe il secondo discorso “Sull’origine ed i fondamenti dell’ineguaglianza fra gli uomini” (1754).

In seguito si stabilisce di nuovo a Parigi; in questo periodo rompe i rapporti con l’ambiente degli enciclopedisti e compone le sue opere maggiori: il romanzo epistolare “La Nuova Eloisa” (1761), il capolavoro di filosofia politica “Il contratto sociale“, e l’ “Emilio” (1762). Ma l’ “Emilio” viene bruciato per empietà a Parigi e Rousseau deve riparare in Svizzera, dove inizia a scrivere le “Confessioni” (uscite postume fra il 1782 e il 1789). Nel 1765 accetta l’ospitalità in Inghilterra del filosofo David Hume, ma rompe presto anche con lui, sospettandolo di inesistenti congiure con i suoi nemici. Ritorna dunque in Francia, dove conclude la sua vita errabonda ed inquieta, descritta nei “Sogni di un viandante solitario” nel 1778.